KISSING

…e da un po’ di tempo che ripenso a quel nostro primo bacio… Eravamo tutti e due un po’ imbarazzati. Ti conoscevo da un po’ ma assolutamente non sapevo proprio come comportarmi con te. Ricordo che ci eravamo allontanati e ci eravamo diretti verso la mia macchina parcheggiata di lì poco distante. Il silenzio durante tutto il cammino per arrivarci non rifletteva i miei pensieri e posso supporre ora, anche i tuoi.

Era tutto surreale. Arrivati alla macchina e lasciato trascorrere l’interminabile momento per aprire le portiere, eravamo di già a giocare a nascondino. La luce di cortesia della macchina si spense poco dopo, creando un leggero buio e solamente dei lampioni in lontananza illuminavano una parte del tuo volto che io potevo vedere perfettamente. Era la prima volta che stavamo da soli, insieme. 

Una leggera eccitazione riscaldava l’aria e il mio respiro con essa e le mie mani giocherellavano con le chiavi pur di scaricare la tensione che, palesemente, aveva già scritto un paio di capitoli sulla mia faccia. Scrittrice lei.

Ti guardavo.

Più e più volte l’avevo fatto di nascosto fino ad allora, ma in quel momento potevo farlo senza preoccuparmene, come avrei fatto più e più volte poi in futuro mentre il nostro spazio personale si riduceva ad uno solo, in un solo letto. 

Ma tornando a quel momento, in quella macchina…

Ho sempre avuto un problema che non le ho mai confessato, in quelle situazioni. L’imbarazzo che provavo ogni volta veniva sostenuto dalla mia incapacità di guardarla negli occhi. Il mio punto fisso erano le sue labbra. Non avendoglielo mai detto, penso che più e più volte mi abbia preso per strano, magari realizzando che invece delle labbra il mio sguardo fosse rivolto più in basso. Ed invece no. Erano davvero belle, qualcosa di paragonabile solamente alla sensazione di una doccia bollente d’inverno. Già le amavo. Già le avrei baciate e avrei desiderato baciare solo loro, per il resto della mia vita. Già me ne sarei preso cura.

Credo che il nostro primo bacio fu qualcosa che non dimenticherò mai.

Non era il mio primo bacio, ma è come se avessi desiderato fosse l’ultimo. Le sue labbra avevano il giusto incastro con le mie e niente mi sembrava più giusto di questo, in ogni momento. Avrei messo volentieri al bando i baci sulla guancia, sulla mano e ovunque, pur di continuare ad essere il pezzo perfetto di quei baci.

Sentivo l’incertezza nei suoi movimenti diventare sicurezza quando si trattava di noi, di azzerare gli spazi. 

Avevamo rispolverato La scusa per sconfiggere l’imbarazzo. Usare un abbraccio per ogni bacio. E Dio solo sa quanto ci piaceva abbracciarci. O forse no, lo sapevamo anche noi. E che si dice così, ma in fin dei conti, gli altri non capiranno mai quello che significava trovarsi in mezzo a quei momenti. Ad essere noi. Ad essere in quell’intersezione di noi due.

D.

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